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“Where The Hell is Matt” torna con un nuovo bellissimo video virale girato ancora una volta attorno al mondo.
Where The Hell is Matt: analisi di un fenomeno virale
Matt è un ragazzone di 35 anni di Westport, in Connecticut, che pensava di passare il resto della sua vita a sviluppare ed a giocare ai videogames. Assunto in giovane età come game designer a Los Angeles era convinto di aver raggiunto il suo obiettivo di vita. A 23 anni si trasferisce, per lavoro, a Brisbane, in Australia. Qui inizia ad avere i primi dubbi sulla sua carriera e dopo aver affermato di non voler passare due anni della sua vita a “sviluppare un gioco che parla di uccidere tutti”, nel 2003 decide di licenziarsi e di iniziare a girare il mondo con in tasca i pochi soldi rimastigli.
Il sito “Where The Hell is Matt” nasce dunque con l’intento di tenere informata la sua famiglia ed i suoi amici sugli spostamenti effettuati. Una sorta di diario di viaggio. Ma è grazie al suo amico e compagno di avventura Brad Welch che Matt diventa famoso. E’ infatti sua l’idea di far ballare all’amico la stupida danza che lo ha reso celebre. Ma nulla sarebbe stato possibile se nel 2005 non avesse trovato, per puro caso, un nuovo sito che si chiamava YouTube.
Ma per quale motivo ci ritroviamo a parlare di un fenomeno che apparentemente nulla ha a che fare con il mondo del marketing? Le risposte possibili cerchiamo dunque di elencarle per punti:
- I suoi video su YouTube sono stati visualizzati oltre 80 milioni di volte.
- Ricercando “Where The Hell is Matt” su Google i risultati indicano 42 milioni di pagine che parlano di lui.
- Dopo il primo video la marca di gomme Stride ha offerto a Matt di girare un secondo video a spese dell’azienda, eleggendolo a suo regista e testimonial.
- Visa lo ha scelto come promotore della campagna Travel Happy.
L’ultimo video, datato soltanto pochi giorni fa, segna tuttavia una leggera discontinuità con il passato. Matt non è più il ballerino impacciato e buffo del 2005, ma un coreografo preparato in grado di far ballare il mondo intero a ritmo di musica. Non manca tuttavia quell’allegria che contraddistingue i video precedenti e che strappa sempre un sorriso, va scemando però quel pathos emotivo che nel 2005-6 aveva contraddistinto la rivoluzionarietà del suo messaggio.
Il successo di Matt Harding è sicuramente dovuto alla sua spensieratezza ed alla sua gioia di vivere. Un messaggio di cosmopolitismo che unisce popoli di religione, cultura e colore della pelle differente in un’unica grande danza di speranza per un futuro di pace e fratellanza. In quest’ottica non sarebbe dunque del tutto assurdo immaginare “Where The Hell is Matt” premio nobel per la pace.