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Seconda puntata della rubrica del Markettaro Mascherato. Confessioni di un Social Media Manager alle prese col buffo mondo del marketing operativo.
Come trovare (e tenersi) un lavoro di Social Media Cose… e vivere comunque male. (Episodio 2)
[alert heading=”ATTENZIONE – ARTICOLO AD ALTO CONTENUTO IRONICO” type=”alert-info” block=”false” close=”true”]Il seguente articolo contiene ironia e sarcasmo. Invitiamo tutti coloro che ne sono privi a leggere rubriche più impegnative e meno fraintendibili. Per gli altri, buona lettura![/alert]Se avete letto il primo episodio della “saga” del Markettaro Mascherato, dovete leggere tutto d’un fiato anche questo. Se siete dei Social Media Peccatori ed ancora non avete provveduto, correte immediatamente a leggere “Come trovare (e tenersi) un lavoro di Social Media Cose – Ep. 1“.
C’eravamo lasciati con alcuni consigli su quale fosse il “Giusto compenso per un Social Media Manager” e sulle “Tecniche base per evitare di sentirsi dire che non si è soddisfatti del lavoro“. Oggi affronteremo tematiche come: “Cose da non dire al proprio datore di lavoro” ed “Attacca il somaro dove vuole il padrone“
Cose da non dire al proprio datore di lavoro.
“Dammi retta, stupido encefalitico“, ad esempio. Quante volte avreste voluto gridarlo al vostro datore di lavoro?
A volte è sufficiente seguire quei quattro consigli che aiutano a far diventare (ok, userò una parola che probabilmente il vostro datore di lavoro ripeterà in continuazione come se fosse un mantra) “virale” un contenuto per tenere il padrone al suo posto e ravvivare una pagina Facebook:
Foto, citazioni, comunicazione moderna (non cercate MAI, ripeto MAI, di spiegare i Meme al vostro padrone. Ditegli che sono foto che VANNO)… Gattini.
Ma a volte potrebbe non essere sufficiente.
Capiterà che questi vi chiami alle 21 di sabato sera per dirvi che un amico, che preferisce rimanere anonimo, ma che di queste cose OVVIAMENTE ne capisce più di voi, gli ha detto che, il post che sta facendo 200 like e 14 retweet (tra cui il Papa, Valentino Rossi Official e la pagina ufficiale della MARVEL) non gli piace perché secondo lui non va… non è “virale“. A parte fornire dati numerici e bestemmiare sommessamente, cercate di convincerlo che voi siete qualcuno che lui paga per occuparsi di tutto questo. Se continua a perdere il suo preziosissimo tempo per farsi spiegare cosa succede, tanto vale che si facesse il lavoro da solo, no?
No, scherzo. Se avete bisogno di questo lavoro…
Attacca il somaro dove vuole il padrone.
Dategli retta. Sempre. Pensa che scrivere su un post GRATIS in maiuscolo attiri la gente? Fatelo. Pensa che la foto di persone al mare con una battuta in dialetto napoletano faccia ridere e porterà tutto il Vomero a comprare da lui? Avanti tutta con i napoletani.
I datori di lavoro, se non sono già avvezzi al marketing, in realtà o sono ereditieri di un’azienda di famiglia e non capiscono un’acca (che sarebbe meglio darla in gestione a qualche neo laureato in economia e vivere di rendita)… oppure sono legati ad una concezione antica e padronale del lavoro: tu sei un loro dipendente, loro hanno ragione.
Chi sei tu per dirgli di no?
C’è questo detto… che per me rappresenta la base del lavoro in Italia, dove il rispetto per la professionalità e l’amore per il proprio successo all’interno di un gruppo di lavoro non esiste, dove in azienda si usa la prima persona singolare se succede una cosa bella e la terza persona plurale se succede una cosa brutta:
“Attacca il somaro dove vuole il padrone.”
È lui che paga, chi sei tu per dirgli che il carretto funziona così? Se lui crede di poterlo gestire da solo… consigliatelo, fate il vostro lavoro, imparate ogni giorno.
Ma non dannatevi. Non è la vostra azienda.
Non vi assumerà MAI.
Per questo, amici, cercatevi sempre almeno 3 lavori di questo tipo. Per almeno 5 mesi, se sarete furbi e scaltri, ed “ingannerete bene il prossimo”… avrete un’entrata fissa che vi permetterà di dire: “Mamma guarda, quei mesi di Lineamenti di Cinema e Scrittura Creativa mi sono serviti a qualcosa“.
[/sociallocker]— TO BE CONTINUED? —